Il mio provino molto X e poco Factor - Atto II

Eccomi qui, tra le stanze lussuose e sfavillanti di un hotel business class 5 stelle, tutto rosso tra tendaggi, arredamenti e moquette. Si direbbe una via di mezzo tra un interno minimal e lo stile Impero, o forse sono solo troppo stanco dalla fila che ho affrontato per poter distinguere cosa sia davvero lo stile Impero. Due ore e quarantacinque minuti di fila, ebbene sì, non un minuto di più non uno di meno. Ma ora sono qui, l'attesa non può...che essere all'inizio, naturalmente.

Una sala gremita di gente stralunata così l'avevo vista raramente prima, forse in qualche altra audizione teatrale, o forse alla fiera di San Simone in un paesino vicino al mio. Una telecamera gira, ovviamente si guarda bene dall'inquadrare gente normale come noi: si focalizza su una ragazza, che più avanti si scoprirà essere Ambra Marie, una delle prescelte da Simona Ventura per la sua categoria degli under 25. "Canta bene la ragazza", mi dice S., con la faccia sconvolta dalla tensione. E come biasimarla: a parte me, che sto lottando tra il sonno e la veglia, in quella sala ci sono decine di persone che credono nel Sogno, sì, proprio quello con la S maiuscola. Io dormo.

Non è passata nemmeno un'ora che il mio numerino si è già staccato, quello adesivo che si vede anche in tv e che viene distribuito all'ingresso agli sprovveduti che ancora non sanno della fila che li attende. Ma poi eccolo! Il grido che mi sveglia di soprassalto, occhi sbarrati e un velo di panico mischiato alla classica domanda di chi da dormiente si desta: "ma dove sono?!?!". E' la ragazza della produzione che urla i primi numeri chiamati al giudizio supremo dei giudici. Coma sarà oggi Morgan? E la Maionchi? E se stonassi? E se... E se...

Non so perché ma la percezione del tempo vola e già il mio numero è stato chiamato. Giusto il tempo di correre e farmi vedere che già la ragazza della produzione mi riprende perché ci ho messo due minuti di troppo, perché "qui, c'è gente che lavora". Io invece mi sto divertendo...
Ascensore. Siamo in un gruppo di quattro persone e il caso o la fortuna hanno voluto che con me sia capitata anche S., ora più bianca che mai.

Finalmente arriviamo al piano e, dopo un paio di minuti di abbandono totale davanti ad una porta chiusa, veniamo invitati ad entrare, tutti e quattro. L'amara sorpresa: non sono i tre giudici a farci il provino, ma due avvenenti e particolarmente nervose ragazze della produzione, sedute ad almeno quattro metri di distanza da noi. La comunicazione è scarna, ridotta all'essenziale. D'improvviso dal silenzio avido di tensione che pesa sui nostri apparati cardiaci in fibrillazione, un nome secco e senza ombra di dubbio: il primo è chiamato a cominciare.

Ricordo perfettamente la canzone che ha preparato, un ragazzino poco più che diciottenne, molto dotato e straordinariamente preparato in ambito di cultura musicale: "Smile" di Charlie Chaplin, un capolavoro che Morgan, nell'edizione successiva a questa, userà per una sua concorrente. Sono estasiato. E' intenso e molto dolce, una canzone meravigliosa interpretata come i grandi interpreti sanno fare. Ma niente da fare. Torna il silenzio e BAM! Il secondo nome che tuona nell'aria. E' la volta di S.

[...to be continued...ancora]

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